Un magnifico weekend alla scoperta dei suggestivi luoghi al confine fra Lazio e Campania!
Data di partenza: 24-25 Marzo 2018
24 Marzo 2018 – Fondi e Santa Maria Capua Vetere
Partenza da Roma, fermate presso:
- Viale XXI Aprile – altezza caserma della guardia di finanza (ore 7,45)
- Via Acaja – altezza farmacia Galletti (ore 8,00)
- Fungo dell’Eur (ore 8,20)
Partenza alla volta del castello di Fondi, visita guidata e pranzo libero.
Verso le 13,45 partenza per Santa Maria Capua Vetere, visita guidata all’anfiteatro romano.
In serata, trasferimento presso l’Hotel Europa – Caserta 4*, cena e pernottamento.
25 Marzo – Reggia di Carditello e Anagni
Colazione in albergo, visita guidata alla Reggia di Carditello, una delle residenze della famiglia Borbone, aperta solo in particolari occasioni. Partenza per Casertavecchia, passeggiata nel borgo e pranzo in trattoria locale incluso.
Partenza per Roma e, se il tempo a disposizione lo dovesse consentire, passeggiata libera ad Anagni; ritorno a Roma nel pomeriggio inoltrato.
Prezzo per persona
EURO 160,00
Supplemento singola: EURO 20,00
La quota comprende
- Trasferimenti privati
- Pernottamento e mezza pensione presso Hotel Europa – Caserta 4*
(La cena viene servita in ristorante convenzionato a 15 metri dall’hotel e sarà composta da: 1 primo piatto, 1 secondo con contorno, dolce, acqua, ¼ vino) - Visita guidata al castello di Fondi
- Visita guidata dell’anfiteatro a Santa Maria Capua Vetere
- Visita alla Reggia di Carditello
- Pranzo in trattoria a Casertavecchia
La quota non comprende:
- Eventuali tasse di soggiorno
- Mance
- Eventuali extra
- Quanto non specificato nella voce precedente
Suggerimenti
Per esigenze di programma, si consiglia il primo giorno di portare pranzo al sacco, o una rapida sosta alle trattorie /pizzerie della zona.
Termini e condizioni per partecipare al viaggio
Informazioni e prenotazioni
+39 340 5974470
Cenni Storici sulle località visitate durante il tour nel basso Lazio e Campania
Castello di Fondi
II Castello è il monumento più caratteristico della città e si pensa sia stato costruito da Roffredo Gaetani nel decennio 1319-1329. E’ costituito da un edificio lungo 39 metri e ha il pian terreno ed il primo piano con tre torri incorporate ai tre angoli destinati alla difesa. Il magnifico maschio è una torre quadrata che regge sulle spalle la torre cilindrica. La prima fu costruita intorno al secolo XIII; la seconda nel secolo XV.
La torre quadra è formata da conci di pietra squadrata smontati, forse, dall’anfiteatro romano esistente nelle vicinanze della chiesa di Mater Domini. La base della torre quadra è lunga m. 14, l’altezza m. 20; la cilindrica, di pietra di taglio, è alta m. 13. Le due torri misurano m. 33. Il castello e il maschio sono coronati da una serie di beccatelli; tra l’uno e l’altro vigevano le caditoie. Il castello, simbolo della città, restaurato nel 1992 (ad eccezione del maschio), ospita nei suoi saloni il Museo Civico che raccoglie materiali lapidei e ceramici d’epoca romana
Anfiteatro Santa Maria Capua Vetere
L’anfiteatro Campano o anfiteatro Capuano, è un anfiteatro di epoca romana della città di Capua, oggigiorno sito a Santa Maria Capua Vetere, secondo per dimensioni solo al, al quale probabilmente servì come modello essendo stato, verosimilmente, il primo anfiteatro del mondo romano. Fu sede della prima e rinomatissima scuola di gladiatori. Ha un posto di grande importanza nella cultura classica e moderna, e nell’immaginario collettivo a livello mondiale, per essere stato il luogo da cui il gladiatore Spartaco guidò nel 73 a.C. la rivolta che per due anni tenne sotto scacco Roma negli anni immediatamente precedenti il primo triumvirato.
Attualmente si trova all’interno della superficie comunale di Santa Maria Capua Vetere, di fronte Piazza I Ottobre. Parte consistente delle sue pietre furono utilizzate dai capuani in epoca normanna per erigere il Castello delle Pietre della città di Capua ed alcuni dei suoi busti ornamentali, utilizzati in passato come chiavi di volta per le arcate del teatro, furono posti sulla facciata del Palazzo del comune di Capua. Dal dicembre del 2014 il museo, l’anfiteatro e il mitreo sono passati in gestione al Polo museale della Campania.
La Reale Tenuta di Carditello
La Reale tenuta di Carditello, detta anche Real Sito di Carditello, oppure, Reggia di Carditello, faceva parte di un gruppo di 22 siti proprietà della dinastia reale dei Borbone di Napoli, gruppo che comprendeva anche il Palazzo Reale di Napoli, la Reggia di Portici, la Reggia di Capodimonte e la Reggia di Caserta.
Questi luoghi non erano solamente dedicati allo svago (soprattutto la caccia) della famiglia reale borbonica e della sua corte, ma in alcuni casi costituivano vere e proprie aziende, espressione dell’imprenditoria ispirata alle idee illuministiche in voga a quei tempi. La tenuta è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico; destinata originariamente da Carlo di Borbone alla caccia e all’allevamento di cavalli e, successivamente, per volere di Ferdinando IV di Borbone, tramutata in fattoria modello per la coltivazione del grano e per l’allevamento di razze pregiate di bovini e cavalli, era immersa in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni per la coltivazione. Carditello era uno dei luoghi reali che possedeva il titolo di Reale Delizia perchè, nonostante la sua funzione di azienda, offriva un piacevole soggiorno al re e alla sua corte in virtù delle particolari battute di caccia offerte dai suoi ricchi e numerosi boschi.
Anagni
Anagni, l’antica Anagnia capitale degli Ernici,si erge su di una collina tra i monti Ernici e la Valle del Sacco. La leggenda la annovera tra le “città saturnie”, le cinque città laziali fondate dal dio Saturno.
Sottomessa dai Romani nel 306 a.C., fu governata da un prefetto e divenne in seguito municipio. Il generale e console romano (69 d.C.) Fabio Valente nacque ad Anagni nel 35 a.C.,membro di una importante famiglia equestre della città; fu amico intimo dell’imperatore Nerone e comandante della legio I Germanica; durante l'”anno dei quattro imperatori” fu comandante delle truppe di Vitellio.
Nel 1160, durante le lotte tra papa Alessandro III e Federico Barbarossa, ad Anagni venne pronunciata la scomunica contro l’imperatore e contro l’antipapa Vittore IV.
Fu libero comune e nel XIII secolo cadde sotto la signoria dei Caetani. In questo periodo visse una fase di straordinario splendore, arrivando a contare circa 50.000 abitanti, dando alla Chiesa ben quattro papi e divenendo residenza pontificia, tanto da meritare l’appellativo di “Città dei Papi” (Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII).
La città fu teatro delle lotte tra i Colonna, il re di Francia Filippo il Bello e papa Bonifacio VIII, che qui venne fatto prigioniero e subì il celebre episodio dello “schiaffo di Anagni”. In seguito al ritorno dei papi a Roma la città subì un forte declino e tornò a contare a distanza di pochi anni circa 2700 abitanti; durante questo periodo fu retta da duchi nominati dalla chiesa.
Nel 1798, prese parte ai movimenti giacobini che portarono alla Repubblica romana. La città fu capoluogo del dipartimento del Circeo della Repubblica Romana e pertanto dotata di un tribunale di censura. Dopo l’occupazione francese del Lazio e la nascita del dipartimento di Roma (1805), annesso all’impero napoleonico, Anagni ospitò un contingente di Carabinieri imperiali. Nel 1848-1849 la città fu sede del quartier generale della I divisione dell’esercito della seconda reppublica romana.