Umbria insolita e mercatini natalizi a Perugia: un programma di viaggio dedicato a chi vuole scoprire, durante il ponte dell’Immacolata, località della tradizione italiana più sincera e antica.
Umbria insolita e mercatini di Natale a Perugia – 8, 9, 10 Dicembre 2017
Giorno 1
Partenza da Roma: fermate fungo Eur-Piazza Re di Roma- Caserma guardia di finanza piazza Bologna.
Arrivo a la Scarzuola, visita guidata diretta dal suo eccentrico custode, depositario di ogni suo segreto e particolarità.
Fermata lungo la strada per pranzo, arrivo a Perugia nel primo pomeriggio.
Soggiorno in mezza pensione presso il Perusia Hotel. Tempo libero per visitare i mercatini natalizi nelle suggestiva cornice della Rocca Paolina.
Giorno 2
Partenza per il museo della cioccolata, visita guidata e dolce assaggio.
Pranzo leggero presso una cantina vicino Orvieto con degustazione di tre calici di vino e visita della cantina.
Dopo pranzo partenza alla volta di Civita di Bagnoregio. Ritorno in albergo in serata.
Giorno 3
Visita guidata di Assisi, e nel primo pomeriggio alla Porziuncola. Pranzo libero. Sulla strada del ritorno, se il tempo a disposizione lo consente, fermata presso l’Abbazia di San Pietro in Valle in Valnerina.
Ritorno a Roma secondo le fermate dell’andata nel tardo pomeriggio.
Costi e prenotazioni
Prezzo per persona: EURO 250
Supplemento in camera singola: EURO 45
La quota comprende
- Trasporti
- Soggiorno in mezza pensione in albergo a 4stelle
- Ingresso e visita guidata alla Scarzuola
- Ingresso e visita guidata al museo del cioccolato
- Pranzo leggero degustazione e visita alla cantina
- Ingresso Civita di Bagnoregio
- Visita guidata di Assisi secondo le modalità suggerite
La quota non comprende
- Tasse di soggiorno
- Pranzo del primo e del terzo giorno
- Quanto non specificato nella voce precedente
Termini e condizioni per partecipare al viaggio
Informazioni e prenotazioni
Cenni storici sulle località visitate
La Scarzuola
La città ideale dell’architetto Buzzi
Dal 1958 al 1978, l’architetto progettò e costruì, nella valletta dietro al convento, una grande scenografia teatrale che egli definì “un’antologia in pietra”, rimasta volontariamente incompiuta, che permise il recupero di esperienze visive del passato.
Il complesso si sviluppa dentro una spirale formata dai pergolati. All’interno di questi vi è un asse verticale che dalla statua scheletrica del Pegaso, attraverso un sistema di terrazzamenti, conduce a un anfiteatro, al teatro erboso, per finire alla torre colonna rotta e a un asse orizzontale delimitato a sinistra dal teatro delle api, al centro dal palcoscenico con labirinto musicale, e a destra dalla città Buzziana con al culmine l’Acropoli. Una contraddittoria relazione di tipo iniziatico viene a stabilirsi tra l’antico convento e le intellettualistiche fabbriche del teatro, sovraccariche di simboli e segreti, di riferimenti e di citazioni: dalle allusioni a divinità sia pagane sia cristiane, ai ricordi delle Ville di Plinio, al “AB OLIMPO” di Montagna, al Hypnerotomachia Poliphili di Frate Colonna, alle idee non concretate di Francesco Borromini e Filarete.
Alla morte di Buzzi, nel 1981, la città era stata realizzata solo in parte ma, grazie agli schizzi lasciati, l’erede Marco Solari terminò l’opera
Civita Di Bagnoregio
Civita Di Bagnoregio venne fondata 2500 anni fa dagli Etruschi. Sorge su una delle più antiche vie d’Italia, congiungente il Tevere (allora grande via di navigazione dell’Italia Centrale) e il lago di Bolsena.
All’antico abitato di Civita si accedeva mediante cinque porte, mentre oggi la porta detta di Santa Maria o della Cava, ne rappresenta quella principale, inoltre è possibile accedere a Civita dalla valle dei calanchi attraverso una suggestiva galleria scavata nella roccia. La struttura urbanistica dell’intero abitato è di origine costituita da cardi e decumani secondo l’uso etrusco e poi romano, mentre l’intero rivestimento architettonico risulta medioevale e rinascimentale. Numerose sono le testimonianze della fase etrusca di Civita, specialmente nella zona detta di San Francesco vecchio; infatti nella rupe sottostante il belvedere di San Francesco vecchio è stata ritrovata una piccola necropoli etrusca. Anche la grotta di San Bonaventura, nella quale si dice che San Francesco risanò il piccolo Giovanni Fidanza, che divenne poi San Bonaventura, è in realtà una tomba a camera etrusca. Gli etruschi fecero di Civita (di cui non conosciamo l’antico nome) una fiorente città, favorita dalla posizione strategica per il commercio, grazie alla vicinanza con le più importanti vie di comunicazione del tempo.